NOVENA allo spirito santo
Con riflessioni tratte dalla Esortazione Apostolica «Gaudete et exultate» di Papa Francesco
PRIMO GIORNO: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»
Vieni, o Santo Spirito! Donaci di comprendere che per arrivare ad essere un buon cristiano
è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. Amen
La parola “felice” o “beato” diventa sinonimo di “santo”, perché esprime che la persona fedele a Dio e che vive la sua Parola raggiunge, nel dono di sé, la vera beatitudine.
Le Beatitudini... possiamo viverle solamente se lo Spirito Santo ci pervade con tutta la sua potenza e ci libera dalla debolezza dell’egoismo, della pigrizia, dell’orgoglio. (GE 64-65)
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»
Normalmente il ricco si sente sicuro con le sue ricchezze. Le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita. Così si priva dei beni più grandi. Per questo Gesù chiama beati i poveri in spirito, che hanno il cuore povero, in cui può entrare il Signore con la sua costante novità. (GE 67-69)
Luca parla di essere «poveri» e basta (cfr Lc 6,20), e così ci invita anche a un’esistenza austera e spoglia. In questo modo, ci chiama a condividere la vita dei più bisognosi, la vita che hanno condotto gli Apostoli e in definitiva a conformarci a Gesù, che «da ricco che era, si è fatto povero» (2 Cor 8,9). (GE 70)
Essere poveri nel cuore, questo è santità.
Donaci, o Spirito di santità, la grazia di essere poveri in spirito,
capaci di accoglierti nel nostro cuore e di renderci vicini ai fratelli più bisognosi.